Ho assistito ad uno spot che vuole rendere libera la scelta di genere e abbattere le differenze tra l’essere donna e l’essere uomo e inneggia sommessamente al fatto che ognuno deve scegliere cosa vuole essere. Ammesso che non abbiamo la bacchetta magica, secondo il mio modesto parere, ognuno è ciò che è. Nulla da dire sulle preferenze sessuali di ognuno di noi, che posso capire e condividere, altro è ribellarsi alla propria condizione genetica. Un giorno avremo anche cavalli che vogliono diventare cani oppure delfini che vorrebbero diventare aquile. La genetica decide lo stato di un organismo dal quale non possiamo sottrarci volente o nolente. Li fece uccelli, pesci, gatti, maschi e femmine, e così creò l’uomo è la donna.
Indipendentemente dalle differenze sociali che non sono ammissibili, di fatto per il resto l’uomo ha la forza e la donna la produzione superiore di endorfine e la resistenza fisica. La donna è la sola che può creare esseri umani nel suo grembo, la sola che può creare la vita. Che si voglia o no. Sarebbe saggio non perseguire su un terreno sterile fatto di mera illusione. Per quanto ci si possa spingere oltre, non potremo mai passare di fatto, quel sottile confine che farà sempre una sottile impalpabile differenza che ci terrà ancorati a quel xx o xy dal quale nessuno mai ci potrà disancorare. A continuare su questo sentiero rischiamo di creare una pletora di giovani disorientati, scontenti, che passeranno l’esistenza ad inseguire una identità rubata che mai più nessuno potrà più restituire. Da alcune scelte infatti indietro non si potrà tornare rimanendo in una specie di limbo che ingoiare la identità e in alcuni casi la stessa psiche. Troppo spesso la scienza gioca a volersi sostituire persino a Dio. ( Sergio Incerrano)

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